Ecolabel: Cosa sono, come funzionano e cosa evitare

Una breve guida per comprendere il ruolo dell’etichettatura ambientale

Dalla loro prima introduzione alla fine degli anni ’70, le etichette ambientali si sono  evolute per stare al passo con le crescenti richieste di sostenibilità. Una recente tendenza ha visto un’esplosione nel numero di programmi di etichettatura ecologica in tutto il mondo, con dati che mostrano oltre 260 standard di sostenibilità in 15 diversi settori di attività. Il solo settore del mobile ha 35 programmi dedicati al marchio di qualità ecologica.

Il vantaggio dell’etichettatura ambientale è evidente. Offre ai consumatori la garanzia che il prodotto  acquistando sia “buono per l’ambiente”. Forniscono ai produttori un elemento per distinguersi dagli altri marchi e aiutano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia ambientale.

Ciascuna etichetta fornisce una certificazione diversa. Le principali credenziali di sostenibilità per l’industria del mobile includono  la mancanza di sostanze chimiche, la scelta dei materiali, il design circolare, il consumo di energia, le emissioni e la responsabilità sociale. Etichette diverse si concentrano su aree diverse e anche quelle che si concentrano su aree simili si differenziano per rigore e criteri utilizzati.

Con una simile varietà, non sorprende che navigare nel mondo dei marchi di qualità ecologica possa richiedere molto tempo e creare confusione.
Come puoi sapere quale Ecolabel può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di sostenibilità e di quali ti puoi fidare?  Ecco una guida.

TRE TIPI DI ECOLABEL

 

Tipo I – Ecolabel “classica”

  • Assegnata tramite premiazione da terze parti quando il design del prodotto risulta consumer-friendly
  • Assegnata sulla base criteri standardizzati, determinati da esperti indipendenti, disponibili per essere valutati anche dal pubblico
  • Certificazione limitata nel tempo, richiede rivalutazioni periodiche

Tipo II – Ecolabel “auto-assegnata”

  • Ottenuta tramite autodichiarazione
  • Focus specifico su un’area, ad esempio il riciclabile
  • Se non verificata da terze parti può sollevare dubbi sulla sua validità

Tipo III – Ecolabel  con dichiarazioni ambientali (report/etichette informative)

  • Può essere certificata da terze parti, ma non sempre
  • Fornisce la possibilità di avere dati concreti e consultabili  sulla sostenibilità di un determinato prodotto

Riassumendo:  il tipo I è generalmente considerato il “gold standard” dell’etichettatura ecologica. Scegliendo il Tipo I viene garantito che un prodotto ha superato rigidi standard ambientali secondo criteri assegnati da terze parti,  tuttavia non si ottengono informazioni dettagliate.
Möbelfakta è un esempio di etichetta ecologica europea di tipo I per l’industria del mobile.

Anche gli Ecolabel di tipo II e III non dovrebbero essere sottovalutati. In particolare le Ecolabel verificate, come ad esempio EPD di tipo III – Dichiarazione ambientale di prodotto,  possono fornire informazioni esaustive. La  mancanza di verifiche di terze parti invece può lasciare la porta aperta al cosiddetto “greenwashing”, ovvero all’ecologismo di facciata.

Come evitare il “Greenwashing”


Per molte aziende fare un’affermazione audace sulla sostenibilità dei propri prodotti può dare un’impressione positiva, ma può anche mascherare gravi carenze in altre aree. Pertanto, bisognerebbe sempre leggere attentamente ciò che un’azienda afferma in merito ai propri prodotti, e poi condurre delle ricerche in merito.

Meglio evitare prodotti con dichiarazioni pretenziose che non sono supportate da alcuna verifica di terzi parti. Se le credenziali di sostenibilità di un prodotto sono promosse attraverso un’unica dichiarazione,  ciò potrebbe mascherare un processo produttivo meno rispettoso dell’ambiente. Bisogna sempre cercare di ottenere il quadro completo al fine di effettuare un acquisto consapevole.
Ad ogni modo, se usate correttamente, le Ecolabel sono generalmente buoni strumenti per ottenere garanzie sul prodotto. In conclusione solo con un etichetta di tipo III, verificata da terze parti, si riesce a quantificare l’impatto ambientale in modo trasparente, garantendo una comparazione efficace tra prodotti simili.

Puoi trovare ulteriori informazioni sulle etichette specifiche su ecolabelindex.com , che è un registro di 455 diverse etichette ecologiche che forniscono una breve panoramica di ciò che ciascuna comporta e, soprattutto, se è verificata in modo indipendente.

Gli ECOLABEL di Flokk

Le certificazioni ambientali scelte da Flokk coprono in modo completo progettazione, produzione, trasporto e fine vita dei prodotti in collezione. Le certificazioni assegnate ai brand Flokk attestano la sostenibilità dei singoli prodotti e della  linea di produzione, garantendo standard elevati anche negli impianti.

A partire da maggio 2022, Flokk può vantare 27 prodotti certificati con GREENGUARD Gold, 54 prodotti con certificazione Möbelfakta, 35 famiglie di prodotti con Nordic Swan Ecolabel, 3 design certificati Cradle to Cradle™ Bronze e 7 prodotti certificati Blue Angel. Inoltre Flokk dispone di EPD (dichiarazioni ambientali di prodotto) su più di 30 prodotti dell’intera collezione, certificazione verificata anche  da terze parti con informazioni comparabili e consultabili sul consumo di energia, sull’utilizzo dei materiali e sull’impronta di carbonio.

HÅG Tion di Flokk certificata: GREENGUARD Gold ed EPD/ RH Mereo di  Flokk certificata: GREENGUARD Gold, AFRDI Green Tick, Möbelfakta EPD.

Flokk aspira a diventare un’azienda leader di mercato anche nella sostenibilità,  i cui prodotti, servizi e processi circolari siano efficienti sotto il profilo delle risorse e dell’energia, generino emissioni minime di gas serra, non presentino rischi per la salute o l’ambiente e si traducano in una produzione minima di rifiuti. Per questo Flokk sta lavorando per ridefinire il proprio portfolio Ecolabel in modo che sia sempre più efficace.